Milano, 16 marzo 2011

Milano Ristorazione è un Organismo di Diritto Pubblico e pertanto acquista osservando i principi di concorrenza, trasparenza, pubblicità e parità di trattamento.
L’obiettivo che si pone è di conciliare la qualità attesa dall’utente con la qualità erogata, sempre nel rispetto della normativa in tema di appalti pubblici e con la necessaria attenzione alle oscillazione di mercato, in termini di costi e di disponibilità di prodotto. L’acquisto delle materie prime avviene sulla base della predeterminazione dei seguenti standard qualitativi, che vengono riportati sulle schede tecniche redatte da Milano Ristorazione per ogni prodotto:
• igiene e sicurezza alimentare
• caratteristiche sensoriali (odore, sapore, retrogusto, colore ecc.)
• merceologiche (origine italiana, produzione a lotta integrata ecc.)
• parametri microbiologici, chimici e fisici
• livello di servizio (packaging. puntualità e tempestività delle consegne, temperatura di trasporto ecc.).

Milano Ristorazione non chiede ad operatori di mercato di offrire il prodotto disponibile per poi scegliere in base alla caratteristiche promesse ed al prezzo offerto, sistema, quest’ultimo, molto in voga nel settore privato e caratterizzato da un elemento di maggiore discrezionalità.
Milano Ristorazione consulta invece il mercato chiedendo “chi è in grado di fornire questo prodotto, con queste caratteristiche di igiene e sicurezza alimentare, sensoriali, merceologiche, con questi parametri microbiologici, chimici e fisici e con questo livello di servizio?”.

Premesso quindi che Milano Ristorazione procede agli acquisiti necessari rapportando prezzo e qualità, in un quadro come quello sopra delineato i margini per la valutazione di ulteriori significativi elementi migliorativi appaiono quindi estremamente ridotti.

L’attribuzione di un punteggio più alto di quello abitualmente previsto per la qualità (30/35%) si giustificherebbe solo nel caso in cui Milano Ristorazione, non sapendo o non volendo entrare nel merito, fissasse standard generici di qualità, affidandosi totalmente al mercato, con i rischi del mancato raggiungimento dello standard qualitativo atteso e di un’eccessiva discrezionalità nella scelta del fornitore e del prodotto.
Il punteggio qualitativo viene, pertanto, attribuito solo agli elementi che, fatti salvi gli aspetti di qualità già determinati a monte e suindicati, rappresentano l’unico gruppo di plus valori ancora valutabile:
• la filiera corta
• il chilometro zero
• l’utilizzo di Disciplinari di produzione dedicati
• le certificazioni ambientali
• i piani di analisi e monitoraggio su tutto il ciclo della filiera produttiva.

Milano Ristorazione S.p.A.