Nutrire e nutrirsi è aver cura di sé e degli altri, è un ponte per costruire relazioni e identità.

Il rapporto che ogni persona costruisce con il cibo rimanda al rapporto fra natura e cultura, fra vita e morte, fra uomo e territorio, e richiama dinamiche relazionali profonde che guidano il percorso di costruzione dell’identità dell’individuo: dall’attaccamento alla separazione, dalla dipendenza all’autonomia, fra sopravvivenza biologica e mediazione culturale.

L’educazione alimentare non può essere solo tradotta in termini di regole nutrizionali e di dettami etico-comportamentali che non tengano conto delle rappresentazioni individuali, sociali e culturali di cui è portatrice ogni persona. Parlare di educazione alimentare vuol dire quindi diventare più consapevoli del proprio senso di appartenenza al gruppo che regola, fra il resto, i nostri comportamenti alimentari leggendone criticamente il sistema di norme e di schemi interpretativi. La comprensione delle rappresentazioni che sottendono i comportamenti rende possibile agli adulti, che si occupano dell’educazione alimentare dei bambini, cercare le strategie più idonee a rendere i bambini, col tempo, gradualmente, sempre più protagonisti dei propri processi di apprendimento e dei propri percorsi di consapevolezza rispetto al cibo.

La nostra società complessa è caratterizzata dalla diversità e molteplicità di modelli e sistemi di valore che esprimono stili e scelte educative, atteggiamenti e regole di comportamento, molto differenziate sia per la convivenza di una pluralità di culture, sia per la varietà delle scelte famigliari espressione di culture individuali, sia per la molteplicità di offerte e di saperi sull’alimentazione a volte in contrapposizione tra loro. Il tema delle “differenze” è centrale per un progetto che miri ad avviare un dialogo tra tutte le persone coinvolte direttamente e indirettamente nella ristorazione collettiva destinata ai bambini, ai ragazzi, agli anziani della nostra città.

Conoscere le diverse rappresentazioni di ciascuno, promuovere consapevolezze e costruire in modo condiviso strategie educative di mediazione per la soluzione di problemi e la progettazione di innovazioni sono dunque gli assi portanti del progetto di formazione e ricerca “Mangiare con cura” promosso da Milano Ristorazione con la supervisione scientifica della Prof.ssa Elisabetta Nigris.

Il progetto si articola in tre fasi durante gli anni scolastici 2012/2013 e 2013/2014:
1.Un percorso di formazione rivolto al personale referente dei servizi di ristorazione, volto a sensibilizzare il personale sugli aspetti relazionali e sul tema della cura legati al momento del pasto come spazio privilegiato per costruire relazioni significative e benessere personale.
2.Percorsi di ricerca-azione in scuole “pilota” volti ad avviare nuove forme di collaborazione fra personale docente e non docente delle scuole, genitori e personale addetto alla ristorazione per sperimentare strategie educative innovative.
3.Un’indagine conoscitiva che intercetti progetti o esperienze realizzati negli ultimi anni nelle scuole milanesi.

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